A me piace molto camminare e spesso vado a farlo in una pista ciclo-pedonale che si trova poco distante da casa mia. E’ molto bello perché ti capita di vedere la più svariata umanità su questa pista: persone giovani super atletiche e tecnologiche che si allenano, anziani con la loro badante seduti sulle panchine, signore tutte imbellettate, bimbi freschi di doccia che si rincorrono.

Io paragono questo luogo al Mondo e le persone che la popolano per me rappresentano tutta l’umanità con le loro differenze molto marcate. Non c’è una sola persona che abbia lo stesso obiettivo eppure tutte sono sulla stessa identica pista ciclabile.

Cosa voglio dire con ciò? Voglio semplicemente dire che possiamo avere le caratteristiche più diverse e disparate ma alla fine tutte le persone desiderano la serenità. Secondo me basterebbe molto poco per realizzare un mondo migliore, basterebbe che tutti si mettessero nei panni degli altri prima di giudicare.

E non lo dico in termini di discriminazione razziale, ci sarebbe da fare già un grande lavoro anche con i nostri vicini di casa. L’importante però è che questo atteggiamento ci sia da entrambe le parti perché i diritti ed i doveri devono essere ugualmente distribuiti e non ci deve essere la pretesa di essere migliore e di prevaricare l’altro.

Dobbiamo lasciare a tutti i costi l’arroganza e la prepotenza cercando invece di far prevalere l’ascolto e la comprensione. E’ provato che un atteggiamento di questo tipo agevola l’apertura verso il prossimo e instaura un clima di fiducia.

Poi è vero che non sempre sono rose e fiori, che la persona che si comporta male a prescindere ci sarà sempre, ma questo non deve farci cambiare idea sulla possibilità di realizzare un dialogo costruttivo con tutti!
Alla prossima!