Chi non conosce il detto “l’unione fa la forza”? A me è sempre piaciuto molto questo concetto anche se, da molti punti di vista e soprattutto quello lavorativo, si pensa che l’unione con altre realtà non significhi essere forti, anzi si vede sempre il tuo partner d’affari come colui che potrebbe portarti via i clienti.

Facciamo una premessa: io la mia unione la devo fare con persone che sono come me perché è ovvio che se mi metto con gente che pensa solo a sé stessa o peggio al denaro a tutti i costi è molto probabile che avrò più di qualche problema durante la convivenza. Ma se invece quella unione di forze la mettessimo in piedi con persone che guardano verso il nostro stesso orizzonte o obiettivo? Non pensi che si potrebbe generare una collaborazione potentissima?

Io credo che così facendo le professionalità di ognuno possano svilupparsi in sinergia creando un volano di opportunità incredibili che da solo non avresti mai potuto mettere in piedi e di esempi in tal senso ne vedo moltissimi attorno a me.

Non parliamo poi della complicità affettiva che si può realizzare in famiglia tanto potenziante nel momento in cui si riesce a realizzare, quanto devastante se non si hanno delle solide basi di appoggio su cui costruirla.

Nel mio libro “Mi piego ma non mi spezzo” paragono le persone che sono veramente importanti per noi come dei coltelli che ci possano aprire il varco se ci troviamo in una foresta. Le persone che ci sono veramente di supporto le possiamo paragonare ad una affilatissima scimitarra che ci permette di farci largo anche nella foresta più fitta. E le persone che non ci amano veramente? Per me sono come dei coltellini di plastica, sai quelli usa e getta? Ecco, la mia domanda per te è: cosa preferisci avere con te, la scimitarra o il coltellino di plastica?
Alla prossima!!